aprile 17, 2010

e ritorno ad assaporare il caffè.



ok, non lo misuro nemmeno il tempo che è passato dall'ultima volta. è cambiata anche l'interfaccia di blogspot... vabè.

l'ultimo periodo è stato intensissimo, e risanatore. ci ha messo lo zampino anche un po' di timida primavera alle porte, con i buonumori e gli attacchi di letargia che ne conseguono. è stato un periodo di ricambio di energie. ce n'erano ben poche da ricambiare, ma ora ce ne sono di nuove e più vive.
è capitato dal nulla a metà gennaio una cosa inaspettata di partecipare ad un gruppo creativo che mi ha costretto a mettermi in gioco umanamente e professionalmente. cosa nuova sopratutto per uno abituato a lavorare da solo, o con soci con cui il rapporto è ampiamente collaudato.
raramente mi è capitato che il fare il fumettaro mi portasse a collaborare con altra gente a stretto contatto in un processo di creazione, e quando succede, al di là di quello che fisicamente stiamo andando a fare, per me il percorso è già un arricchimento.
un po' il discorso dell'importanza del viaggio rispetto alla meta. quando la mia professione mi getta in queste situazioni si tratta sì di lavorare, ma soprattutto di conoscere gente, creare rapporti, mettere in gioco me oltre a quello che so e posso fare. alla fine percorso il risultato finale per quanto mi riguarda ha un'importanza relativa, è giusto la chiusura del cerchio, ma in mezzo ci sono state cose che mi fanno veramente amare quello che faccio.


e io che pensavo di essere in quel periodo che meno gente vedo meglio sto. non avevo energie, l'anno passato mi aveva prosciugato tutto, e invece ho accettato la proposta come un buttarmi a occhi chiusi in una cosa che non avevo mai provato prima, senza sapere se avevo abbastanza forza da sopportarla. infatti fin dall'inizio le cose non sono state semplici, e si intuiva che il percorso sarebbe stato intenso e laborioso. lavorare in tanti, tutti sconosciuti per me, esporre le mie idee, confrontarle, compromessi su compromessi, soddisfazioni, confidenze, chiacchiere, urgenze, emergenze, delusioni, litigate, rabbia, chissenefreghismo, indigestioni di caffeina e nicotina, risate isteriche e risate genuine, simpatie inaspettate, nuove amicizie, dozzine di ore di sonno da recuperare.
un turbinio. e che era quello che volevo, quello di cui avevo intimamente bisogno, e mi illudevo che potevo andare a cercarmele da solo, uscendo di casa ogni tanto.
invece fortunatamente sono stato investito dagli eventi.


dovrei farlo più spesso di lasciarmi investire. ci provo a ricordarmelo altre volte, ma non mi riesce e schivo quello che arriva pensando che possa succedere qualcosa di brutto o di peggio, e vantandomi della mia velocità e dei miei riflessi.
passato tutto questo mi sono rimesso al banco dell'orologiaio, e sono riuscito a finire una riparazione lasciata in sospeso: l'amico del 1922 è tornato a battere il tempo.
e io sono ritornato ad assaporare il caffè.


L'ho detto e non l'ho fatto

L'ho detto e  non l'ho fatto. Ora vado a letto e dimentico tutto.