agosto 27, 2009

il tempo di una telefonata

...abbastanza lunga.


e questa è una prova che mi convince della maestra "nome da definire" vecchia maestra di scuola elementare dai modi rigidi e autoritari ora diventata simpatica vecchina amorevole. ma ogni tanto mostra il suo vecchio carattere.

la casa sotto nel post precedente è la sua. e Norman è un stato un suo alunno.

ah!
dimenticavo di dire anche qui che BlackVelvet ha fatto i pacchi dell'estate.
c'è quello mio e molti altri. ok, l'estate è finita ma i libri non vanno a male.
trovate tutto qui.

agosto 24, 2009

Fine Anno.


è arrivata la fine dell'anno.
sono gli sgoccioli dell'estate, non metereologicamente parlando naturalmente, ma settembre è alle porte. e settembre è sempre un inizio.

c'era una mia cara amica che veniva da un piccolo paesino Calabrese, ha sempre avuto il mare nel sangue, al contrario di me. certo diceva di capire che non mi piaceva il mare essendo io veneto, dove le nostre sponde sono bagnate da un mare molto poco invitante, il fondo di bottiglia dell'adriatico, pure lei viveva lì da molto tempo, e ne soffriva. io sostenevo che proprio non era per quello, ma che il mare proprio non lo capisco, non siamo fatti della stessa pasta, lo trovo incomprensibile e un po' mi spaventa pure. lei invece sosteneva di essere un'amica del mare, che fosse quasi un legame di sangue. poteva stare ore in acqua salata per ore uscendone rigenerata, tonica e con una pelle distesa e brillante in tutto il corpo che a guardarla mi faceva voglia di essere come lei, o almeno di provarci. quando ci provavo però un lieve senso di disagio costante accompagnava tutti i mie bagni.
avevamo lo stesso animale preferito io e lei. la tartaruga. solo che lei adorava quelle di mare, e io quelle di terra.

insistendo è riuscita a portarmi un'estate nelle spiagge della sua infanzia, e un po' ho capito il perchè di tanto amore, erano meravigliose, un'acqua cristallina e un fondale selvaggio e nitido. lei si è tuffata in mare come quando si corre ad abbracciare un amico che non si vede da troppo tempo, io la guardavo pensando "ma che cazzo, deve per forza fare tutta sta recita per farmi capire quanto ama il mare?"
dopo qualche minuto è uscita imprecando, una medusa l'aveva punta sulla coscia.
aveva una grossa ustione e l'espressione era di disappunto, come dire al suo amico mare che non doveva farle fare quella figuraccia. io la guardavo e un po' mi sono scoperto compiaciuto, come a dire "visto? nemmeno tu lo conosci bene il mare. è uno stronzo, te l'avevo detto."
grazie a quell'incidente ho scoperto che spalmando un mezzo pomodoro fresco sulla ferita, il bruciore passa in un battibaleno.
poi sono andato a vedere con i miei occhi, a provare con la mia pelle quell'acqua.
mi ci sono bagnato con piacere e la bellezza ha allontanato un pochino il solito disagio.
nei giorni successivi lei ha fatto pochissimi bagni, molti meno di quanto mi aspettassi. forse voleva rimproverare il suo amico.

poi siamo tornati verso fine agosto al nord, e mi ricordo che lei diceva che ora sarebbe iniziato l'anno nuovo. per lei capodanno era a settembre, quando tutto ricominciava da capo. lei è stata la prima persona che ho sentito ragionare a questo modo, ma non l'unica, è un sentimento diffuso. e ogni volta che finisce l'estate le dedico un pensiero.

buon anno nuovo.

ps: l'immagine che vedete qui sopra è tratta da un quaderno di schizzi che mi ha fatto compagnia quest'estate, assieme a due libri di Fred Vargas "io sono il tenebroso" e "un po' più in là sulla destra", due di Ian McEwan "i giardini di cemento" e "espiazione", ancora non ho finito un libro di Paolo Mauresing "gli amanti fiamminghi" e nemmeno il Fedone di Platone.
in più mi hanno fatto compagnia una manciata di pagine a fumetti, ma nulla da segnalare.

L'ho detto e non l'ho fatto

L'ho detto e  non l'ho fatto. Ora vado a letto e dimentico tutto.