novembre 12, 2009

Urar


l'ultima volta mi trovavo ospite a casa di amici, e di notte si avvertiva un ticchettio proveniente dal corridoio, e non capivo da dove visto che non c'erano orologi in casa. mi è stato detto che avevo un ottimo orecchio e che sì, l'orologio era nascosto dentro l'armadio delle scarpe, perchè dava fastidio il rumore.
ho fatto vedere ai miei ospiti che basta togliere la batteria ad un orologio elettronico per evitare questo tipo di noie.
e poi ho pensato a tutte le situazioni simili che ho vissuto, dal dormire da amici a cui dava fastidio il rumore degli orologi, all'aver ospitato persone con questo disturbo, e che casa mia ovviamente disturbava, oppure mi è capitato di vedere pendoli fermi in grandi saloni o in corridoi che facevano cassa di risonanza, fermati "perchè il rumore di notte mi dava fastidio" e poi mai rimessi in moto, o quelli che ridono ogni volta che sentono il cu-cù che sta in cucina dei miei, che è stato il primo che ho riparato, insomma quelli che hanno acclamato l'avvento della silenziosa sveglia digitale. che non so se sia la regolarità del tocco ad innervosire, il fatto che proprio quella regolarità ti faccia tenere il conto del tempo che passa anche senza guardare l'orario, lo senti che scorre e anche se sei intimamente convinto che lo scorrere del tempo sia una cosa soggettiva, ti mette ansia. e quindi tutti a togliere batterie, fermare battenti, lasciare pesi a fine corsa. tutti a rendere l'orologio un semplice oggetto d'arredo.

Francesco una volta mi ha confessato che non riesce a sentire il suono del suo cuore, che tipo se lo sente a letto non riesce ad addormentarsi, gli fa una gran paura. questo è un'altro paio di maniche.

comunque sono tornato da poco tempo a fare quello che facevo qualche anno fa, ma che avevo lasciato in sospeso. l'orologiaio.
solo qualche giorno a settimana, e solo quando ce n'è da riparare.
e fortunatamente a volte capitano anche macchine come quella in foto, meraviglie d'altri tempi, e non vedo l'ora di rimetterla in sesto!

4 commenti:

Guilala ha detto...

Che bella attività ripararre orologi, soprattutto quando sono come quello in foto.
Mai sentito nessuno lamentarsi dell'inesorabile ripetitività, quasi da orologio, delle onde del mare? Io no. Ma qualcuno ci sarà.

Saluti,

Andrea

P.S. Mi piacerebbe pubblicare qualcosa di te sul mio blog. Nell'eventualità, ti andrebbe di scrivermi due righe? Poi ne parleremo.

ElleGGì ha detto...

no, non mi è mai capitato che qualcuno si lamentasse delle onde. probabile che ci sia.
poi, ho abitato sempre nell'entroterra, e per quelle volte che ci si andava al mare, ci si lamentava più che altro del mare in se, non tanto del suono.
ah, e comunque abitavo accanto ad una strada a grande traffico e ad una ferrovia. ci si abitua a tutto.

non ho trovato tue mail, scrivimi tu!

annetta ha detto...

Mi piace questa cosa. Non so spiegarti il perchè, ma mi piace.
E mi tenta... tantissimo!
Se ne viene fuori qualcosa di serio te lo farò leggere.
tic-tac
a.

Anonimo ha detto...

Non ho mai usato un orologio in vita mia..infatti arrivavo sempre in ritardo. Fino a questa estate quando ho sentito il bisogno di non arrivare più in ritardo nelle cose. Non è certo un orologio a non farmi più aspettare ma simbolicamente mi aiuta a scandire il tempo. Quel tempo che forse prima non consideravo importante.
Ciao..

L'ho detto e non l'ho fatto

L'ho detto e  non l'ho fatto. Ora vado a letto e dimentico tutto.